Il Centro Culturale Poli d’ Arte, attivo fin dal 1995, propone nel settembre 2019 una mostra collettiva, cui partecipa una scelta e raffinata rosa di artisti che sono accomunati dall’aver partecipato in passato presso lo stesso Centro Culturale con delle mostre personali. Trattasi appunto di un rendez vous, un ritrovarsi di nuovo insieme , tra amici che nel corso degli anni si sono confrontati in merito alle proprie radici e in rapporto alle sperimentazioni da loro attuate.
Tra gli artisti figurativi partecipano Paolo Cristiani e Verena D’Alessandro . Il cosmopolita Paolo Cristiani, il quale, svolgendo la professione di manager, esprime il proprio mondo lavorativo in stanze d’albergo personalizzate nel proprio ordine asettico e nelle rappresentazioni di stazioni e di aereo-porti ove si avverte la vacuità transeunte di monadi in viaggio. Stessa solitudine , integrata nel web ma sconnessa nella vita di ogni dì, riflettono i paesaggi solitari della romana Verena D’Alessandro: un orizzonte lontano e troppo infinito per l’uomo di oggi osserva distaccato affollate periferie e autostrade che lambiscono il cuore della notte in campagne sfuggite al cemento.
Tra gli artisti astratti vanno citati Etty Bruni, Alberto Jovane in arte JAXJ , e Adriana Pignataro , tutti ascrivibili alla città di Roma. Etty Bruni propone emozioni in atto che hanno la freschezza della rugiada e tende le ore circolari nell’arco di un giorno che ogni dì si compie nel miracolo di rinnovarsi. Alberto Jovane, o meglio JAXJ, recupera la sperimentazione degli anni ’70 del XX secolo e la rilegge nella ricerca di nuove materie la cui lievità rivelano il rigore geometrico e il ricorso al cromatismo primario. Infine Adriana Pignataro, in cui l’innovazione naviga la storia , custodisce memorie sul fulcro di carte strappate all’oblio e le integra nella vita che continua a svolgersi; l’impiego dell’oro e il binomio in bianco e nero ( anni ’90 del XX secolo) sono alcune sue costanti.
Tra gli scultori partecipa il ceramista di Velletri Maurizio Orsolini , che affida alla plasticità della terra raccolti momenti di una vissuta interiorità o di una serena socialità : il marchio indelebile del fuoco ne suggella e sigilla arcaiche nostalgie.

Sandro Costanzi