Archivi di settembre 2011


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SPOLETOFESTIVALART ENTRA NEL VIVO
Lo Spoletofestivalart entra nel vivo prima della staffetta finale che prevede 1500 artisti e 200 giornalisti accreditati e 150 espositori, con una triplice inaugurazione di mostre evento nella giornata di sabato 17 settembre.
Infatti alle ore 11,00 presso la sala espositiva dell’ospedale di Spoleto, in collaborazione con il CREELL e presieduto da Stefania Montori sarà inaugurata una mostra dell’artista internazionale William Tode sul tema della pacificazione nazionale.
I disegni sono degli inediti del maestro e sono stati eseguiti negli anni ’50 in un momento nel quale quei temi erano particolarmente sentiti.
Alle ore 17,00 presso la sala comunale Orafi di Via Saffi, verrà inaugurata una mostra sulla grafica del XX secolo con l’esposizione di opere inedite del maestro Renato Guttuso e di Tono Zancanaro.
In particolare verranno esposte delle opere sulla Resistenza del maestro Renato Guttuso in occasione del centenario della nascita che sarà celebrato il 2 gennaio del 2012, opere inedite e di un valore culturale eccezionale concesse in via esclusiva dalla fondazione Villa Parnaso di William Tode allo Spoletofestivalart 2011, opere facenti parte della famosa collezione “Gott mit uns” di cui in questa mostra verranno esposti alcuni esemplari, mentre una selezione più ampia sarà esposta al Chiostro di S. Nicolò dal 23 al 26 settembre nello spazio della Fondazione Villa Parnasio.
Alle ore 18,00 presso il centro culturale Poli d’arte il Prof. William Tode terrà una lezione pratica sulla grafica e sull’esecuzione delle tecniche grafiche portando esempi e parti di un torchio litografico parigino del 1800 nel quale hanno lavorato artisti quali Picasso, Modigliani, Severini, Mirò.
Soddisfazione per l’evoluzione dello Spoletofestivalart è stata espressa dal presidente Luca Filipponi: “Spoleto attraverso questa manifestazione è entrata a pieno titolo nel circuito dell’arte internazionale contemporanea con una data di grande importanza cioè dal 23 al 26 settembre, in quanto è la prima data disponibile per i grandi eventi culturali dopo le ferie estive, data nella quale in passato si facevano grandi Expo in città quali Firenze e Venezia. Quest’anno si è ampliato moltissimo il percorso internazionale del festival con particolare riferimento a una notevole presenza di artisti cinesi e sudamericani.”.
Nello Spoletofestivalart saranno esposte numerose opere inedite sul tema della Resistenza con prticolare riferimento ai disegni di Renato Guttuso ed oli su tela di Aldo Borgonzoni, Giacomo Manzù, Giovanni March, Augusto Murer, Tono Zancanaro e William Tode, per le quali alla conferenza di presentazione saranno dati tutti i dettagli.

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  • Raccolta di: Arte
  • SPOLETOFESTIVALART IN GRANDE CRESCITA

    Il giorno 9 Settembre a Perugia alle ore presso la “Sala delle Partecipazioni” del Consiglio Regionale dell’Umbria a Palazzo Cesaroni, si svolgerà la conferenza di presentazione dello SpoletoFestivalart2011. Saranno presenti: L’Onorevole Prof. Gianni Turina, Presidente del Consiglio Comunale di Rieti, il M° Prof. Sandro Bini, Presidente del Premio SpoletoFestivalart, Prof. Alberto D’Atanasio, direttore tecnico dello SpoletoFestivalart, Prof. Marcello Bemporad, già dirigente generale del Presidente del Consiglio, Luca Filipponi, Presidente dello SpoletoFestivalart, Prof. Massimo Mantovani, Consigliere regionale dell’Umbria, Prof.ssa Laura Zampa, Consigliere Provinciale di Perugia.
    Il giorno 10 alle ore 17.30 a Spoleto sarà presentata la prima mostra ufficiale del festival di William Tode presso l’ex museo Civico di via Duomo.
    Nell’edizione 2011 lo SpoletoFestivalart si propone nello scenario dell’arte contemporanea internazionale come importantissima tappa di settore.
    Significativi i numeri della seconda edizione: 150 espositori tra galleristi, associazioni culturali, fondazioni, istituzioni, accademie, studi artistici; 1500 artisti partecipanti; 18000 visitatori previsti nei quattro giorni principali della manifestazione che si svolgerà al chiostro di San Nicolò a Spoleto dal 23 al 26 Settembre.
    L’ampliamento e la crescita della manifestazione sono evidente a tutti i livelli, a partire dalle attività che si svolgeranno che vanno dalla cultura alla poesia, dalla performance di arte contemporanea alla presentazione di libri, fino a concludere con le due nuove grandi novità di questa edizione, cioè un concerto di musica classica in anteprima internazionale e un’asta con tanto di diretta televisiva nella giornata finale.
    Anche sul piano temporale il Festival è notevolmente cresciuto. Si partirà infatti con la mostra personale storico-antologica del grande artista internazionale William Tode, grande amico di Renato Guttuso e Pablo Picasso, nonché allievo principale del notissimo artista francese Giovanni Mark, che si svolgerà presso i locali dell’ex museo civico di Spoleto e del Teatrino delle Sei, con l’inaugurazione il 10 Settembre e conclusione il 30 Settembre. Il 17 Settembre alle ore 17 presso il centro culturale “Poli d’arte” si farà una vera e propria performance di grafica live con l’installazione di un torchio tipografico francese per litografie del XIX secolo, con il quale lo stesso William Tode effettuerà delle litografie a pietra, spiegando tutti i passaggi tecnici ed artistici. Nello stesso giorno saranno inaugurate altre due mostre collaterali di grafiche del XX secolo presso la sala “Ex orafi” di Via Saffi e la sala espositiva dell’Ospedale di Spoleto in collaborazione con l’associazione Creell presieduta dalla dott.ssa Stefania Montori.
    Il giorno 23 Settembre ci sarà l’inaugurazione ufficiale dello SpoletoFestivalrt Expo 2011 alle ore 17,30 al Chiostro di San Nicolò con la presentazione del magazine SpoletoFestivalart e del catalogo generale, nonché degli artisti facenti parte del Premio SpoletoFestivalart Expo curato dal Professor Alberto D’Atanasio.
    Non poteva mancare una giusta evidenziazione del Direttore artistico M° Sandro Trotti che esporrà con una sua personale presso i locali neo-ristrutturati del San Nicolò ( resti di epoca romana), in abbinamento con l’amico e corregionale M° Sante Monachesi, defunto da alcuni anni. Il rapporto tra i due è sicuramente di grande stimolo e sarà supportato da un video con interventi di critici ed esperti di didattica.

    Mostra di grande richiamo sarà quella dell’artista mantovano William Tode che avrà estensioni con sculture in bronzo ed in marmo presso il complesso di San Nicolò, in particolare anche per il supporto che la Fondazione Villa Parnaso di Gonzaga (Mn) darà all’artista stesso e a tutta la manifestazione con la pubblicazione di un libro-catalogo con la storia dell’artista Tode.
    La stessa fondazione per la particolare occasione del centenario della nascita di Guttuso esporrà dei disegni inediti dell’artista siciliano e una serie di tempere ed oli sulla Storia della Resistenza italiana, considerata tra le opere più significative ed importanti dell’artista. La fondazione Villa Parnaso esporrà opere Giacomo Manzù, Giovanni Mirò, Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, Salvador Dalì, Tono Zancanaro, Gianni Dova, Ottone Rosai, Primo Conti, Pablo Picasso ed altri.
    Presso il Teatro San Nicolò sarà allestita una mostra installazione dell’artista contemporaneo emergente Paolo Da San Lorenzo.
    Nella giornata del 24 ci saranno le presentazioni di volumi e notevoli attività in tutti gli stand, in particolare la presentazione del libro “Il gene dell’immortalità” del medico-filosofo-artista Valerio Giuffrè e la presentazione del catalogo generale del M° Enrico Di Sisto, Presidente di “Arte Angioina”.
    Alle ore 21 sempre al complesso San Nicolò saranno premiati i partecipanti allo SpoletoFestivalart Letteratura, con il direttore artistico Angelo Sagnelli. La serata sarà presentata dal giornalista e presentatore di Rai Due Roberto Mattioli e prevede anche un concerto di musica classica della compositrice e musicista belga Marie Angel Thomas.
    La giornata del 25 sarà conclusa con un’asta in diretta televisiva sui canali Sky dalle ore 21 alle 24, organizzata dal centro culturale “Arte Pan” di Terni in collaborazione con la casa d’aste “VipArt” di Ferrara.

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  • Raccolta di: Arte
  • La Storia della Fotografia Usa del ’900 in programmazione alla Galleria Poli d’Arte, addì sabato 27 agosto 2011 ore 17 e 30, ha toccato un periodo che va dagli albori fino ad oggi. E’ stata raccontata, con una fresca e coinvolgente vitalità alternativa alla più pesante Esposizione accademica, con un illustrativo ricorso alla proiezione su maxischermo di successioni di fotografie per tempo, correnti e autori. Ospitata dalla Gallerista Annamaria Polidori sulla cattedra la Dott.ssaRoberta Bernabei autrice dell’omonima pubblicazione (2011).
    Se la Francia è la ‘Patria della macchina fotografica’, gli Usa sono il Paese che ha fornito il massimo sviluppo per la sua diffusione, sia dal punto di vista tecnico che artistico-divulgativo.
    Basta ricordarne la Nascita americana con l’incontro tra Louis Jacques Mandé Daguerre [padre della macchina fotografica insieme a Joseph Niépce] e Samuel Finley Breese Morse (1791-1872) [padre del telegrafo e del linguaggio telegrafico].
    Morse e Daguerre si incontrarono nello Studio parigino di Daguerre nel 1839 e scambiando le invenzioni, inconsapevolmente stavano creando quel connubio media-fotografia che caratterizzeranno gli sviluppi del modo di comunicazione degli anni subito successivi.
    La Macchina fotografica dagherrotipia, fu importata nello stesso 1839 da Morse e da Francois Gourard i quali ripresero i Membri del Congresso e alcuni paesaggi dei Territori a confine con il Canada.
    Successivamente Edward Anthony riprese le poderose cascate del Niagara.
    Sono macchinari con limiti tecnici perchè necessitavano di lunghi tempi di esposizione. La fotografia dinamica ne risentiva, non avendo la possibilità di catturare le scene in movimento.
    Mathew Brady (1822-1896) primo reporter di guerra. Ritrae la guerra civile Usa
    Albert Bierstadt (1830-1902)uno dei maggiori pittori del Realismo Usa. Noto specialmente per i paesaggi, ritrae i più bei Parchi e riserve nazionali Usa. I parchi nazionali vengono chiamati Sanctuary… Già in quei tempi intraprende una collaborazione con un Reporter britannico.
    Il Realista Thomas Eakins è uno dei primi pittori Usa che utilizzerà le foto per la pittura, creando un approccio alternativo al ‘Modello’. Si mostra lo scatto che ha costituito il modello, e in successione la foto del dipinto. Ci sono inoltre gli studi sul movimento per il Cinema, con le foto del saltatore immortalato in tutte le fasi cruciali dinamiche in uniche foto.
    L’anno 1888 è un anno cruciale per la fotografia in Usa in quanto George Eastman inventa la pellicola di celluloide che verrà brevettata dalla Ditta Kodak. L’importanza è quella della democratizzazione della fotografia perchè la macchina fotografica diventa alla portata di tutti, sia per praticità che per costo.
    Questo è anche il periodo in cui ricchi mecenati investono e finanziano per la diffusine della Cultura, e il campo della fotografia è uno dei maggiori ad essere coinvolto.
    Eadweard Muybridge (1830–1904), uno dei primi ad intuire la possibilità dell’autoscatto, o autoritratto della Fotografia, in questo caso di gruppo (1891).
    Jacob Ritz sarà il primo a ritrarre e dunque a denunciare le condizioni dell’Immigrazione, specialmente quella Italiana in Usa, a ritrarre la babele in quelle Città americane che si espandono demograficamente. Città in cui si aggiungono nuovi edifici contrastanti stilisticamente con i vecchi.
    I nuovi edifici vengono ritratti con interesse, come la favolosa Stazione Medison che riproponeva le Terme di Diocleziano di Roma [ora non più esistente].
    L’immigrazine fornisce una variabilità che aumenta la possibilità di scatti interessanti.
    Senza contare i contatti col Mondo dell’insegnamento artistico con la fondazione di una Scuola d’Arte di nudo all’interno di una prestigiosa Accademia Usa ad opera del Muybridge.
    Una foto del 1898 molto interessante è quella che ritrae la Metropolitana di superficie a NY, quella delle balie a passeggio, la scuola di Chirurgia, insomma un Paese che cresce freneticamente.
    La successiva evoluzione è quella della pubblicazione delle fotografie nei periodici a sostituire i
    disegnatori delle riviste. Una foto ritrae appunto i disegnatori all’interno dei loro spazi della redazione.
    Alfred Stieglitz (1864–1946) Fotografo statunitense di origini tedesche, che per primo ha intuito lo sviluppo della fotografia sganciandola dalla classica forma documentarista e convenzionale.
    Ha inventato la fotografia artistica e di ricerca attraverso l’ausilio delle Avanguardie visuali.
    Per Stieglitz la fotografia ha il compito di emulare la resa visiva della pittura. Nella V Strada di New York, nell’anno 1905, allestisce un’esposizione permanente che chiama “Gallery 291″ con lo scopo di avere un punto di riferimento per le Avanguardie.
    Vengono mostrati i suoi scatti più importanti:
    i riflessi delle luci di una tapparella – gli studi sui riflessi nelle pozzanghere d’acqua – la nuova e la vecchia NY con i panni stesi dei sobborghi – le nuvole – le mani – un’anziana signora che mostra la sua bellissima foto ritratta da giovane.
    Steichen è uno dei maggiori artisti del Pittoriaismo US, la corrente artistica che utilizza in contemporanea sia la Pittura che la Fotografia. Egli è anche il primo fotografo a collaborare con le neonate riviste Vogue e Vanity Fair. Altri esponenti sono Whistler, Post e Gloria Swanson.
    Hopper è uno dei primi artisti a spiare il privato con la fotografia, ritraendo le persone dalle finestre della prorpia abitazione.
    Alcuni artisti si oppongono al Pittorialismo formando la corrente della ‘Straight Photograpy’ il cui esponente di punta è lo stesso Stieglitz e a cui aderisce Weston (compagno della Fotografa italiana Modotti).
    Wickes e Strand propongono una Decontestualizzazione della Fotografia scattando in maniera da confondere l’ossevatore dall’individuazione del soggetto ritratto.
    Ashton fa pericolosi tentativi di ritrarre i soggetti dall’alto degli edifici e dei grattacieli.
    Coburn è un’altro importantissimo Fotografo Usa.
    Man Ray che oltre alle proprie grandi capacità fotografiche, introdue il Dadaismo in Usa.
    Sheeler che aderisce al Precisionismo.
    Ansel Adam ricerca una Fotografia della natura e dei paesaggi utilizzando anche la Fotografia aerea.
    Poi ancora Joseph Day…
    Evans che documenta la povertà negli Usa 270mila scatti.
    Ben Shahn documenta la crisi del’33 in Usa.
    e Grant Wood.
    Sinclair primo fotogiornalista.
    Lange Dorothea insieme a Margarete Bourke White saranno le prime fotogiornaliste Usa per la Rivista Life (1936).
    Poi una successione di scati dei bravissimi Fotografi:
    Gordon Parks – Robert Frank – Oldenburg – Porter -
    La Fotografia di Andy Warlhole che utilizza insieme serialismo e pittura.
    Le fotografie di Darbust – B.Boston – M.Heizer – Clark
    Per finire il Costruttivismo e la Fotografia di Lachapelle.
    Un viaggio nella fotografia davvero interessante, che lascia la curiosità di ampliare e approfondire un settore in grande ripresa grazie alle nuove tecnologie digitali, informatica e internet.

    Articolo di Jacopo Feliciani, tratto NotitiAE Sed etiam non

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  • Raccolta di: Arte
  • Petra in Mario Palma,ovvero La genesi del colore

    Mostra di Mario Palma alla Polid'Arte durante il Festival dei 2 Mondi a Spoleto

    Petra vista da Mario Palma

    MOSTRA PERSONALE DI MARIO PALMA: PETRA – LA GENESI DEL COLORE

    Dal venti di agosto fino all’undici settembre 2011 il Centro Culturale Poli d’Arte ospita la mostra personale di Mario Palma , noto artista della Galleria Trifalco di Roma, il quale presenta una mostra dedicata a Petra. I colori, smaltati e vividi, creano ritmi e increspature in rocce sacrali , che accrescono il loro intenso potere evocativo in un astrattismo , capace di cogliere le peculiarità cromatiche di Petra. Un Oriente fascinoso e così atemporale da esprimere anche gli stessi moti dell’anima nella cinetica, quasi magmatica, che anima le opere di Mario Palma, artista raffinato e aperto al nuovo, ricercatore di inediti linguaggi fin dagli anni ’70 del Novecento. Erede della colta tradizione artistica napoletana, Palma si apre al linguaggio astratto astraendo dalla figurazione le costanti simboliche dei movimenti interiori della terra. L’olio, steso con pulizia e tecnica , lascia trapelare una complessa maestria nel dosaggio di colori ora realistici come le cromie del rosa e del marrone, predominanti nel paesaggio di Petra, ora creati come i gli aranci solari, i neri fascinosi e velati e gli azzurri lievi e spiritualizzati. Palma raffigura dei canyon in costante evoluzione che rivelano sfumature e profondità inaspettate, latrici di messaggi arcaici che le anime secernono nell’arco temporale delle vicende umane. Di era in era l’uomo lascia delle tracce che vengono assorbite dalla pietra, solo apparentemente immobile, e lasciate ai destini di essa: polverizzarsi o incidere la superficie erosa? La singola pietra non sa e non sa il successivo ciclo. Mille grani di sabbia creano una pietra, e mille pietre una montagna e poi la montagna si dissolverà in deserti : e poi un altro ciclo ancora e ancora un altro ciclo fin quando l’universo vivrà del proprio respiro. Il tutto nel travaglio segreto di parto, noto solo a sostanze animate e soprattutto alle anime degli uomini. Questa è la Petra di Mario Palma.

    Sandro Costanzi

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  • Raccolta di: Arte