Archivi di maggio 2014


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Memorie e fantasie di Leo Grilli

Venerdì 23 maggio alle ore 18,30 presso il Centro Culturale Poli d’Arte si inaugura la mostra personale di Leo Grilli: artista eugubino e poliedrico ; in quanto saranno esposte opere pittoriche, scultoree ( bronzi e ceramiche) e piatti realizzati in ceramica, ove la tradizione umbra s’incontra con la modernità. L’artista che sarà presentato dal professore Francesco Gallo Mazzeo, propone un figurativo tanto metafisico quanto ironico e surreale. Il titolo della mostra è MEMORIE E FANTASIE, scelto dal professore Gallo , ma , se fosse necessario un sottotitolo, quello adatto sarebbe Tutti i mondi … di Leo Grilli ( Un’antologia di pittura, scultura e ceramica). Un’ antologia, piuttosto che una mostra antologica che raccoglie opere del trentennio 1980/2014, perché ogni opera è una pagina sui generis di un racconto tanto variegato quanto unificato da una comune vis creativa, la cui cifra identificativa è l’erompere naturalmente e liberamente strutturata. La mostra personale di Leo Grilli termina domenica 15 giugno 2014; questo l’orario di galleria: è aperta dal mercoledì alla domenica ( 10,30/13,00- 16,30/20,00); il lunedì e il martedì sono i giorni di chiusura. VENERDI 23 MAGGIO H. 18,30: INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA Sandro Costanzi

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  • abbiamo un’apertura della galleria quest’anno, con un omaggio a questa splendida terra che ci ospita : l’Umbria! Quest’anno infatti apriamo la stagione con LEO GRILLI, pittore scultore e ceramista molto importante, artista nativo di Gubbio che ha dedicato tutta la sua vita all’arte con risultati di grande valore .Venrdì 23 maggio siete tutti invitati al Vernissage di quest’artista che è presentato con estrema cura e competenza dal Prof :Francesco Gallo.
    Annamaria Polidori

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  • Memorie e Fantasie

    Si chiamano a vicenda, si segnano, si scartano,
    si agitano ai tocchi della mano rispondono come
    tasti di un piano, trovando una forma, un colore,
    pronti a raccontare una storia, semplice e fantastica
    allo stesso momento, in questo somigliando all’autore,
    Leo Grilli, che con il suo sguardo detta il segno
    e poi lo traduce in vita, in vita della materia.
    Prima grezza, ruvida, anonima e poi, via via, sempre
    di più forma, concretezza di una individualit�
    armonica, fondata sui dettami della tradizione,
    mai abbandonata e mai calligrafica, sempre in
    ritmo con la sua fantasia del presente, con la forza,
    la sapienza di una manifatturalità che
    non perde un colpo, procedendo di anno in anno,
    di opera in opera verso una grande enciclopedia
    del visibile, dove le tecniche si incontrano tutte
    e si rafforzano a vicenda, nel segno, nel disegno,
    nella pittura, nella terracotta, nella ceramica, nel
    bronzo. Una totalità, la sua, giocata senza mai,
    ambiguità, con limpidezza poetica, con la certezza
    di una tecnica che fa degli ostacoli i propri punti
    di forza, senza mai andare per scorciatoie, ma
    aprendo sempre nuovi capitoli, d’epopea, di forza,
    di dedizione ad un lavoro che è diventato una missione,
    un diario in pubblico della sua forza espressiva, fatta
    di esperienza, ma anche di spiritualit�
    ribelle che vuole innovare, vuole sperimentare, perché non
    si assegna mai un ruolo definito, non si rassegna
    alla sua storia declinabile al passato, alle tante cose
    già fatte, ma tendenti al futuro, alle cose da fare,
    alle invenzioni a cui dare corso. Tentare una narrazione
    delle sue tentazioni artistiche vuol dire riferirsi alla
    sua natura fertile di creativo, di pensatore e di
    realizzatore in contemporanea, nella sua bottega
    eugubina, in cui si avvertono gli echi delle idee,
    delle trovate, delle ricerche, in cui la sua santit�
    sconfina con la sua sensibilità, passando da tonalit�
    fredde, contemplative, a tonalità calde, attraenti.
    La sua è una vera escursione, un salire e scendere
    che le sue stesse opere, propongono al piacere della
    vista, ma anche a quello del tatto, nella sua forza
    di valori plastici, che aggiungono alla pura visibilit�
    una tattilità che porta ad una intensificazione di
    vita. Ne discende una propria teoria e pratica del
    Convito, dello stare insieme, che è una pratica di
    oggettualità e di pittoricità, capace di vivere bene nella
    piccola dimensione dell’ambiente interno, della
    casa, dell’ambiente di tutti noi, ma anche capace
    di sfidare, vincendo le grandi parietalità, la misura
    architettonica, perché questa è la sua misura nella
    piccola e nella grande sorte, nella traduzione alchemica
    dei materiali poveri che diventano ricchi, che diventano arte.

     

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